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Quanta energia hai? Scoprilo dalla tua scrittura


La quantità di energia a disposizione rilevata dalla scrittura

C’è chi è dotato di una buona tempra fisica e chi invece è più delicato, c’è chi riesce bene a convogliare l’energia che possiede e chi invece fa più fatica.

La scrittura, in quanto test proiettivo della personalità, può fornire delle indicazioni non solo sul carattere di una persona ma anche sullo stato psico-fisico dello scrivente, in primis sul suo livello di energia.


In generale per “energia” intendiamo sia il vigore fisico, strettamente connesso con la forza, sia la capacità che ogni individuo ha di incidere sull’ambiente in cui vive. A prescindere dalla quantità e qualità del corredo energetico a nostra disposizione, bisogna poi considerare l’influenza dei ritmi frenetici, del caldo afoso dell’estate, del nervosismo e di numerosi altri fattori che generano stress e che possono prosciugare o meno le nostre batterie.


Cosa osservare nella scrittura

La “quantità” di energia a disposizione in grafologia è valutata attraverso la “pressione” esplicitata da quanto si preme sul foglio, da quanta forza si utilizza nel tracciare le lettere.

La profondità del solco impresso dalla penna sul foglio nella formazione delle aste (linee discendenti, come ad esempio la lettera “t”) e lo spessore di queste forniscono, infatti, indicazioni sulla vitalità, la forza nel determinarsi, la voglia di fare.

La pressione in generale è espressione dell’energia psico-fisica dello scrivente.


Come e cosa scrivere

Per riconoscere la presenza di una pressione più o meno marcata è essenziale anzitutto adottare dei piccoli accorgimenti nel momento in cui stendiamo la scrittura:

- sedersi in posizione comoda

- utilizzare una penna biro

- mettere qualche foglio al di sotto del foglio bianco utilizzato per scrivere

- scrivere in modo spontaneo (utilizzare la propria lingua d’origine)

- scrivere ciò che si vuole (è auspicabile adottare il corsivo o lo stampatello minuscolo).

I segni grafologici da osservare

Se il tratto grafico è molto calcato, tanto da lasciare segni anche nei fogli sottostanti, si ha il segno grafologico “pressione forte”. Le caratteristiche di base sono la buona quantità di energia, elevato livello di tolleranza alla fatica, resistenza psicofisica, sicurezza, coraggio, capacità di reggere le frustrazioni e desiderio di essere sempre in movimento. In generale la persona si presenta vitale e forte ed ogni suo atto fisico, emotivo, affettivo o intellettivo porterà traccia di questa forza.


In caso di “pressione debole” la punta della penna sfiora il foglio. La persona è più predisposta a somatizzare, ha bisogno di soste per ricaricarsi e può avere difficoltà a reggere le frustrazioni e la fatica; in generale le situazioni stressanti mettono a dura prova questa sua natura sensibile e delicata.

E’ doveroso ricordare che il contesto grafico è essenziale per comprendere come l’energia sia utilizzata, e se lo scorrimento è libero o congestionato.

Se la pressione, ad esempio, subisce degli inceppamenti, la trama si presenta bucherellata come se venisse a mancare inchiostro o il tratto si interrompesse, significa che la forza non circola in modo fluido e l’energia non scorre armonica, segnalando interferenze.

Non solo la pressione ma anche la nettezza e il colore del tracciato tengono conto di importanti aspetti riferiti soprattutto alla “qualità” di energia a disposizione.


Affidarsi all’occhio esperto del grafologo professionista o regalare un’analisi grafologica può rivelarsi particolarmente utile per prendere maggiore consapevolezza di sé e favorire la propria o altrui crescita personale.


Chi ha scritto questo articolo?

Vai al profilo della d.ssa Chiara Dalla Costa, Grafologa



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