Cos'è lo stress?
Lo stress è un meccanismo fisiologico che, nonostante l’uso comune del termine, non è né positivo né negativo. E’ una funzione vitale del nostro organismo attraverso cui corpo e mente riescono a far fronte ad eventi particolari o ai normali compiti e ruoli della vita quotidiana (ad esempio portare a termine una attività, sostenere un colloquio di lavoro, gestire la famiglia, concludere gli impegni della giornata, fare sport, e così via).
Stress è “qualsiasi fattore in grado di alterare le normali funzioni fisiologiche e psicologiche dell’organismo” (w. Cannon).
Lo stress cosa fa accadere nel nostro organismo?
Crea la cosiddetta sindrome g.a.s. (general adaptation syndrome), un'attivazione che ci consente di superare le difficoltà o raggiungere degli obiettivi, per poi tornare, al più presto possibile, al normale equilibrio operativo (omeostasi).
Essa si svolge in 3 fasi:
Fase 1: fase di allarme
Il corpo si impegna totalmente a richiamare tutte le forze e le energie per far fronte allo stressor nel migliore dei modi. La principale reazione interna è la produzione di adrenalina (catecolamine) con conseguente aumento del battito cardiaco: il corpo si prepara alla classica risposta “combatti o fuggi”, dominata dal nostro istinto di sopravvivenza.
Fase 2: resistenza
Il nostro organismo si adegua alle nuove circostanza e cerca di resistere finché l’elemento stressante non scompare.
Vi è una sovrapproduzione di cortisolo che causa un indebolimento delle difese immunitarie
Fase 3: adattamento
Fase conclusiva che consente al corpo il riposo necessario per rimettersi completamente. In genere comincia quando l’organismo percepisce il pericolo/compito come finito o quando le energie cominciano a venir meno.
Quando il meccanismo dello stress è corretto?
Si chiama eustress la tipologia positiva di stress: esso funziona come un motivatore, facendoci sentire carichi per la sfida e costituendo una sorta di incentivo per portare a termine le cose.
Questo “stress buono”, si può manifestare nel nostro corpo con:
aumento dello stato di vigilanza
diminuzione dell’appetito
diminuzione della libido
aumento dell’attività cardiaca e della pressione sanguigna
aumento della funzione respiratoria
aumento dell’irrorazione del sistema nervoso centrale e dei muscoli scheletrici
aumento della glicolisi e della lipolisi
Quando lo stressor non è particolarmente aggressivo e soprattutto è circoscritto ad un preciso periodo di tempo, e i sistemi di controllo omeostatico sono efficienti, si attiva l’asse dello stress adattivo, il cosiddetto asse HPA (ipotalamo-ipofisi-corticosurrene).
Tale reazione è utile e finalizzata all’adattamento dell’organismo alle richieste dell’ambiente.
Arrivati alla fase 3, le energie non sono esaurite del tutto e la persona avverte la fase di esaurimento come un torpore benefico rilassante, con una sensibile sensazione di debolezza e lassità (come dopo una competizione, un esame, una scadenza…). Il sistema parasimpatico tenderà a riportare il corpo nella condizione precedente allo stress.
Quando invece lo stress diventa pericoloso per la salute?
Quando lo stress diventa troppo elevato da sostenere, viene definito “stress cattivo” o distress. Le sfide non appaiono più come un divertimento e non sembra esserci una fine all’orizzonte.
In pratica esso avviene quando, arrivati alla fase 3, poiché la fase di resistenza è durata troppo, la persona avverte esaurimento dovuto alla completa mancanza di energie, con periodi di recupero lunghi e debilitanti (anche depressivi).
Vi è un calo repentino degli ormoni surrenalici (adrenalina, noradrenalina e cortisolo) e la rapida diminuzione delle riserve energetiche.
Può accadere anche che, arrivando a vivere fasi di resistenza prolungatissime, il soggetto senta la necessità impellente di utilizzare sedativi, alcool, fumo e altri mezzi per passare artificialmente alla fase di esaurimento e permettere al proprio corpo di riposarsi.
Questo stress cattivo si può manifestare nel corpo con:
alterazioni del sonno e dell’appetito
tensioni muscolari
caduta dei capelli
difficoltà di memoria
sudorazione eccessiva
indebolimento difese immunitarie
colon irritabile
amenorrea o impotenza
eczemi
nausea
alterazioni endocrine
anomalie comportamentali
Come afferma h. Selye , uno dei padri degli studi sull’argomento, “lo stress è una risposta essenziale per la vita, la completa libertà dallo stress è la morte. Contrariamente a quanto si possa pensare, non dobbiamo e non possiamo evitare lo stress, ma possiamo andargli incontro in modo efficace traendone vantaggio, imparando di più sui suoi meccanismi, ed adattando ad esso la nostra filosofia dell’esistenza”.
Ognuno di noi, in presenza di una situazione stressante, ha pensieri differenti e quindi emozioni e comportamenti diversi e, situazioni normalissime per alcuni, possono rappresentare veri e propri ostacoli per altri. Il primo passo e’ quindi avere consapevolezza e conoscenza della propria personalità e dei propri limiti e se necessario cercare dei metodi che ci possano aiutare a controllare le nostre reazioni allo stress.
E laddove non riusciamo da soli a trovare buone soluzioni per questo adattamento fondamentale, o per alleviare i segnali che qualunque tipo di stress crea nel nostro organismo, qualche incontro con un professionista può far attivare nuove risorse personali per gestire al meglio le richieste continue della vita odierna.
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