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Quando i bambini imparano a parlare: le meraviglie e le difficoltà del linguaggio


Dal punto di vista del bambino

“Quando la mamma mi parla è importante che io riesca a capire bene ciò che mi dice, non solo il significato delle singole parole ma anche il significato della frase che mi ha appena detto. Se non comprendo quello che mi viene detto potrei essere disorientato e seguire con meno attenzione la mamma o la maestra quando mi chiedono di fare qualcosa o quando raccontano le mie storie preferite. È importante inoltre che io possa distinguere una domanda da un'affermazione o da un ordine! E che dire poi dei suoni della mia lingua? Spesso li pronuncio bene anche se qualche volta devo impegnarmi un po' di più affinché siano precisi e come se non bastasse devo imparare a combinarli insieme per costruire parole anche nuove e difficili. Con in tasca il mio “lessico” (come lo chiama la mamma) e seguendo regole importanti posso unire le parole che conosco per esprimere i miei bisogni e per raccontare ciò che succede dentro e fuori di me.”

Che cosa è il Il linguaggio?

Il linguaggio è una funzione neuropsicologica specifica dell’essere umano che si acquisisce in tempi relativamente brevi, ovvero nel giro di pochissimi anni ed avviene in modo naturale e spontaneo per tutte le lingue e in tutte le culture.

Quante volte, infatti, ci siamo stupiti osservando il nostro bambino esprimersi con parole nuove o con frasi più complesse, a volte “simpatiche” e chiedendoci: “ma dove lo ha imparato?”

Gli adulti, di fatto, osservano con molto interesse la comparsa delle prime parole e il linguaggio espressivo del proprio bambino stimolandolo sin da subito per esempio attraverso le canzoncine o i libretti.

Non sempre però si soffermano a considerare la complessità delle abilità coinvolte in questo processo di apprendimento, che inizia già dalla nascita attraverso le prime manifestazioni comunicative del bambino.


Quali azioni sono coinvolte nell'apprendimento del linguaggio?

Imparare a parlare è un processo molto complesso che implica azioni profonde tra loro interconnesse:

  • distinguere i singoli suoni di una lingua, saperli riprodurre correttamente e combinarli tra loro per costruire le parole (fonologia)

  • comprenderne il significato e saper creare reti concettuali (semantica)

  • comprendere ed utilizzare le regole che permettono la combinazione delle parole all’interno di una frase per esprimere un determinato significato (sintassi)

  • dare la giusta intonazione per variare il significato dei messaggi (prosodia)

  • utilizzare adeguatamente il linguaggio per conversare (pragmatica).

Tutte queste abilità vengono gradualmente apprese dal bambino e man mano integrate tra di loro, affinché il linguaggio verbale possa manifestarsi in modo efficace ed assolvere alla sua funzione di comunicazione e di relazione con l'altro e con il mondo esterno.

Ecco quindi come l’apprendimento del linguaggio non sia cosa facile per un bambino che si trova a dover “gestire” in modo autonomo e inconsapevole tutte queste componenti.


Sapere che lo sviluppo della comunicazione e del linguaggio è caratterizzato da una serie di fasi che si susseguono in un preciso ordine è importante perché ci orienta su come stiano maturando le competenze del nostro piccolo.


A quali segnali il genitore deve porre attenzione?

Ogni bambino è unico e molte possono essere le differenze individuali in merito a tempi, modi e strategie con cui ogni bimbo impara ed attraversa le diverse fasi.

Tuttavia, si possono verificare alcuni comportamenti che potrebbero stare ad indicare la possibile presenza di un ritardo nell’acquisizione del linguaggio, quali:

  • assenza o scarsa lallazione

  • uso ridotto della comunicazione gestuale

  • ritardo nella comparsa delle prime parole

  • vocabolario ridotto a meno di 50 parole intorno ai 24 mesi

  • assenza della fase combinatoria

Se abbiamo dei dubbi dunque, è sempre bene rivolgersi ad una logopedista al fine di verificarli quanto prima, anche e soprattutto se il nostro bambino è molto piccolo, poiché intervenire tempestivamente su una difficoltà ci consente non solo di aiutarlo nel recupero della stessa, ma anche di fornirgli strumenti utili per poter affrontare al meglio il suo percorso di crescita.


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