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I malesseri del nostro tempo e i rimedi che scegliamo


Viviamo tutti in una società che ha dei ritmi, delle pretese e dei canali di sviluppo, che facilitano ora più che in altri momenti storici l’insorgere di malesseri emotivi o di problemi psicofisici.

Il multitasking, l'insicurezza economica, gli stimoli ed i confronti diffusi dai social, le relazioni interpersonali certamente più evolute di decenni fa ma anche più complesse, le famiglie ricomposte, le mille alternative tra cui scegliere, il livello di impegno e preparazione richiesto nei percorsi di studio e sul lavoro, sono tutti aspetti che rendono più probabile la comparsa di determinati disturbi piuttosto che altri, legati allo stress, ai valori odierni, alla qualità della vita. Quali sono i malesseri più comuni nei giorni nostri? Ansia, stress, depressione: sono questi i malesseri che più spesso emergono oggi, sotto varie forme: dall’insonnia, all’agitazione, alla fame emotiva, alla stanchezza cronica, all’insoddisfazione di sottofondo per il lavoro e per le relazioni.

Secondo il rapporto Istat del 2017 sono due milioni e mezzo gli italiani che soffrono di disturbi d’ansia, che risultano assai aumentati anche tra i giovani.

Il tasso di individui che hanno riferito sintomi depressivi è aumentato del 52% negli adolescenti tra 2005 e 2017 (passando dall'8,7% al 13,2% dei teenager) e del 63% tra i giovani adulti di 18-25 anni tra 2009 e 2017 (passando dall'8,1% al 13,2%).

L'Oms stima che sono circa 121 milioni le persone nel mondo che convivono con la depressione. Sempre secondo l’Oms, la depressione nel 2020 sarà la seconda causa di invalidità al mondo, appena dopo le malattie cardiovascolari.

Uso e abuso degli psicofarmaci: davvero è sempre la risposta più utile?

Secondo l'ultimo rapporto del Censis, pubblicato il 6 dicembre del 2019, negli ultimi tre anni in Italia è aumentato del 23 percento il consumo di ansiolitici e sedativi. Gli utilizzatori italiani sono ormai 4.4 milioni, 800mila in più rispetto al 2015.

Dall’ultima relazione sul trend del consumo degli psicofarmaci dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, che ha preso in considerazione il triennio dal 2015 al 2017, i farmaci più diffusi sono gli antidepressivi, che risultano essere stati presi almeno una volta nell’ultimo anno dal sei percento delle persone intervistate (due milioni su un campione di 34,5 milioni).

Fuor di dubbio che in molti casi lo psicofarmaco è uno strumento fondamentale per contenere e guidare stati acuti o patologie molto invalidanti, o come sostegno necessario. Ma quante persone senza questi bisogni si affidano ad una pillola per risolvere qualsiasi comparsa di un malessere, di notti insonni, di agitazione, di tristezza, di pensieri negativi? Il rischio, oltre a quello degli effetti collaterali a livello di salute, può essere quello di liberarsi sì dai sintomi (non dal problema), ma diventare dipendenti da qualcosa d'altro.

Forse a volte sarebbe più arricchente scoprire (o affiancare) altre alternative, altre soluzioni, altre risposte, meno comode di una pastiglia, ma sicuramente più "evolutive".

Quali soluzioni evolutive scoprire? Il nostro tempo ci pone molto quesiti e difficoltà, ma fortunatamente allo stesso tempo la possibilità di risolverli o di scegliere delle opzioni per stare meglio e vivere meglio. La psicoterapia per la quotidianità: la psicoterapia, nelle sue forme più moderne, ormai non è più strumento utile solo per “curare le patologie”, bensì per la vita di ogni giorno.

Puó essere utilizzata come un piacevole percorso di scoperta e di crescita di sè, di cambiamenti positivi e di nuovi apprendimenti, per iniziare a vivere una vita più soddisfacente: per il benessere psicoemotivo, per la nutrizione, per le relazioni. Accanto ad essa inoltre le scienze ci offrono vari altri strumenti da conoscere ed utilizzare: dalla psiconutrizione, al training autogeno, alla consulenza naturopatica, ai trattamenti Ayurvedici, alle cure naturali con i fiori australiani, allo sport, alle tecniche di mindfulness.

È importante che ogni persona trovi “gli attrezzi” più utili per lei in quel momento per “smontare” il suo malessere e “costruire” il suo benessere, apprendendo nuove abitudini sane, nuove conoscenze e nuove alternative da metter e in pratica. La tendenza più attuale è inoltre, nei Centri predisposti con professionisti esperti nelle terapie integrate, quella di abbinare alcune di queste discipline tra loro, per personalizzare e rendere ancora più efficace ciò che si ottiene.

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