Cos'è?
Con la sigla DSA si intendono disturbi nell'apprendimento che interessano alcune abilità specifiche che devono essere acquisite da bambini e ragazzi in età scolare.
Nei disturbi specifici dell'apprendimento rientrano: Dislessia (disturbo di lettura); Disortografia e Disgrafia (disturbi della scrittura dal punto di vista costruttivo ed esecutivo); Discalculia (disturbo del calcolo).
La Dislessia è il disturbo specifico di lettura e si caratterizza per la difficoltà a effettuare una lettura accurata e fluente in termini di velocità e correttezza; tale difficoltà si ripercuote, nella maggioranza dei casi, sulla comprensione del testo.
La Disortografia è il disturbo specifico che riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata quindi ad aspetti linguistici, e consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto.
La Disgrafia riguarda la componente esecutiva, motoria, di scrittura; in altre parole, ci riferiamo alla difficoltà di scirvere in modo fluido, veloce ed efficace.
La Discalculia riguarda il disturbo nel manipolare i numeri, nell'eseguire calcoli rapidi a mente, nel recuperare i risultati delle tabelline e nei diversi compiti aritmetici.
La pratica clinica ha evidenziato come l'insuccesso prolungato, generando scarsa autostima e mancanza di fiducia nelle proprie capacità, possa indurre nel bambino frustrato dai suoi inspiegati insuccessi la manifestazione di una serie di disagi che vanno dalla demotivazione all'apprendimento, ad una forte inibizione, ad atteggiamenti aggressivi, fino, in alcuni casi, alla depressione.
Da cosa sono causati i disturbi dell'apprendimento?
Secondo il modello sociale delle differenze individuali, i DSA rientrano nella sfera della neurodiversità umana, secondo cui gli individui possono pensare o comportarsi in modo differente dagli altri. Essendo noi tutti "neurodiversi", è il contesto sociale che determina se tale neurodiversità è percepita come disturbo.
Come si risolvono i disturbi dell'apprendimento?
Nel trattamento dei disturbi specifici dell'apprendimento non esistono protocolli terapeutici standardizzati ma percorsi altamente personalizzti in base alle caratteristiche soggettive del bambino.